Sport & educazione


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Il valore educativo dello sport

 

Questo il titolo della tavola rotonda svoltasi a Monza, cui hanno partecipato una rappresentanza di tutte le scuole superiori monzesi (400 ragazzi circa, una classe da ogni istituto) ... nell'ambito del tour organizzato dal CSI in cento città italiane per promuovere i valori della pratica sportiva di base ....
Fra i relatori erano presenti Bruno Pizzul, Della Fiori (pivot della nazionale di basket che ha conquistato l'argento alle olimpiadi di Mosca), l'assessore all'istruzione del comune di Monza, Il Dir. Regionale di Special Olympics Lombardia, l'allenatore della squadra giovanile dell'Inter, il Responsabile diocesano per lo sport, il Presidente del CSI ... e .... Dario (io) e Elena, che davanti a tutta questa gente abbiamo avuto il coraggio di leggere la nostra testimonianza ... riscuotendo grossa simpatia e commenti lusinghieri anche da parte degli altri relatori, che si sono spesso rifatti ai nostri interventi .... una bella emozione
Questo è il mio intervento  ... con le cose che ho deciso di dire ....

Mi chiamo Dario Mosconi, ho 17 anni appena compiuti, e frequento il 3° anno della Scuola Alberghiera Olivetti qua a Monza, per diventare cuoco.

Io sono un ragazzo down, cioè semplicemente ho un cromosoma in più in tutte le cellule del mio corpo, e faccio un po' più fatica degli altri a imparare le cose.

La sindrome di Down infatti è la forma più comune di disabilità intellettiva. In Italia ci sono più o meno 50.000 persone down

Volevo raccontarvi perché lo sport è una cosa molto importante per la mia
vita.

Io pratico il nuoto e lo sci con la mia squadra, l'Unione Sportiva Brianza Silvia Tremolada, e gareggio nel programma sportivo di Special Olympics.
Mi alleno 3 volte alla settimana per il nuoto e una volta alla settimana d'inverno per lo sci.
Nel nuoto gareggio normalmente nei 50m rana e Stile libero, e insieme ad altri atleti nella staffetta 4X50 SL e Mista.
Nello sci invece faccio Slalom Speciale, Gigante e Discesa Libera.

Fare sport mi aiuta a crescere e a superare le mie difficoltà perché mi fa capire che se mi alleno con impegno posso migliorare.
Quando faccio una gara penso che vorrei vincere, ma anche che tutti i miei avversari vogliono vincere.
Quindi l'importante ... è dare il massimo che si può.

Lo dice anche il giuramento degli atleti di Special Olympics che io quest'anno ho avuto l'onore di leggere ai Giochi Nazionali di Roma durante la Cerimonia di apertura.



Il giuramento dice così:

"CHE IO POSSA VINCERE
MA SE NON RIUSCISSI
CHE IO POSSA TENTARE
CON TUTTE LE MIE FORZE"

Io sono anche appassionato di alpinismo.
Quando avevo 13 anni sono salito con il mio amico Saverio e i nostri papà sul Castore che è una delle cime più alte del Monte Rosa, a 4226 m di quota.

Anche se ho sofferto un po' l'altezza sono riuscito ad arrivare fino in cima in cordata sul ghiacciaio.
Sono stato molto felice di essere arrivato con le mie forze dove tante persone non arriveranno mai.

Quest'anno ho raccontato questa storia nel concorso internazionale "Nothing Impossibile" (Niente è impossibile) e una giuria di atleti famosi mi ha fatto vincere la fase italiana del concorso.
Ho vinto così un viaggio di 5 giorni ad Atene per provare dal vivo l'emozione di assistere alle Olimpiadi. E' stata una bellissima esperienza.
Sono anche riuscito a vedere la vittoria del setterosa nella finale di pallanuoto e tante altre gare.

La mia storia è stata poi la più votata in tutto il mondo su internet fra tutte le storie che avevano vinto nelle loro nazioni, anche se poi la giuria ha scelto come vincitore assoluto un ragazzo australiano.

Nella lettera che mi ha scritto l'organizzazione del concorso c'era comunque scritto: " Grazie Dario, per averci dimostrato con la tua vita ed il tuo impegno che niente è impossibile".

Io credo che lo sport è molto importante per la mia vita, ma credo anche che la vita sia molto più importante dello sport.